La visita di P. Nuara ad Arezzo: una breve cronaca
Sabato 14 e domenica 15 marzo 2015 Padre Vincenzo Nuara O.P., Officiale della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei", ha fatto una visita in terra aretina, su invito della Associazione "Regina Sacratissimi Rosarii" e del coetus fidelium che ha richiesto la celebrazione della S. Messa con il Messale del 1962, secondo le disposizioni del motuproprio Summorum Pontificum di Papa Benedetto XVI. Durante tutta la visita del religioso è stato possibile parlare a fondo di molti aspetti, fra cui la storia dell'Associazione e le aspettative per il futuro. Già in passato, ad Arezzo, presso la chiesa di San Bernardo (nei pressi dei resti dell'anfiteatro romano), la S. Messa in latino secondo l'antico rito era celebrata una volta al mese dal parroco don Giuliano Scaletti, attorno al quale si era creata una nutrita presenza di fedeli, spesso di più di 80 unità, provenienti anche da altre parrocchie per assistere a tale celebrazione. Con la cessazione del mandato di parroco di don Scaletti, non è stato più possibile continuare la celebrazione e le svariate richieste di incontro e di applicazione del motuproprio, rivolte al Vescovo diocesano, Mons. Riccardo Fontana, al momento non hanno prodotto alcun risultato concreto.
Domenica 15 marzo, a distanza di quasi due anni e mezzo dalla soppressione delle celebrazioni secondo il Messale del 1962, la diocesi di Arezzo ha potuto vedere officiata nuovamente la S. Messa nel rito antico. Il pomeriggio si è aperto con una conferenza sulla sacra liturgia latino-gregoriana del medesimo Padre Nuara. Il relatore ha ricordato le tappe storiche del consolidamento del rito, la cui ultima espressione è il Messale del 1962, ma che risale nella sua struttura e nelle sue parti fondamentali ai primi secoli della Chiesa. Nella seconda parte della conferenza, P. Nuara ha spiegato le varie fasi della S. Messa (soffermandosi in particolare sul valore del silenzio, che connota molte parti di essa) ed insistito sul fatto che la sacra liturgia nella forma precedente alla riforma di Papa Paolo VI, con i suoi quindici secoli di storia, è ancor oggi un formidabile mezzo di santificazione per i fedeli. La sua riscoperta, resa più semplice da Papa Benedetto nel 2007, è di vitale importanza per una esatta e completa comprensione del Mistero Eucaristico.
Padre Nuara ha quindi celebrato la S. Messa della domenica in "Laetare" alla presenza di un nutrito gruppo di fedeli, provenienti dalla città e dai paesi limitrofi (fra cui figuravano anche alcuni membri della Fraternità laica di San Domenico), ai quali l'Associazione Regina Sacratissimi Rosarii ha fornito alcuni libretti per seguire il rito, in latino e con traduzione a fronte. L'Associazione, che ha avuto incoraggiamenti da diversi fedeli presenti, ringrazia Padre Nuara e la Pontificia Commissione Ecclesia Dei e si augura che questo evento possa avere quanto prima un seguito. Il Coordinamento toscano si unisce a questo auspicio e conferma il proprio sostegno all'azione del coetus aretino.