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martedì 28 febbraio 2012

Comunicato e foto della prima S. Messa in rito antico a Bientina











Pubblichiamo qui sotto il comunicato dei nostri amici bientinesi e alcune foto della prima S.Messa in rito antico che è stata cantata a Bientina (Pi) da parte del can. Joseph Luzuy dell'Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote. Le nostre più sincere felicitazioni per l'evento, che è il preludio ad una stabile celebrazione del Santo Sacrificio con i libri liturgici del 1962, che per il momento è prevista per tutte le ultime domeniche del mese, alle ore 17.30, preceduta dalla recita del S.Rosario. Il risultato è importante per il Coetus bientinese, per il Coordinamento toscano, che lo ha appoggiato fin dal suo nascere, ma anche per tutti gli altri gruppi in formazione della nostra regione e di tutto l'orbe cattolico, in quanto dimostra come un'azione che si attenga strettamente alle norme del motu proprio pontificio, unita alla perseverenza, alla fermezza ed al fondamentale supporto delle autorità romane della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, possano portare a frutti insperati.
Coordinamento toscano Benedetto XVI - Per l'applicazione del motu proprio Summorum Pontificum




-Cœtus
JOSEPH RATZINGER
pro liturgia gregoriana
- BIENTINA

Comunicato

Ieri, domenica 26 febbraio, dopo quasi un cinquantennio, con il risuonare dell’antifona Introibo ad altare Dei, il venerabile rito detto di S.Pio V ha fatto il suo ritorno nella parrocchia di S. Maria Assunta a Bientina (PI). Si è dato infatti applicazione a quanto contenuto nella lettera apostolica motu proprio data Summorum Pontificum del regnante pontefice Benedetto XVI che “liberalizza” l’uso dei vecchi libri liturgici, con la celebrazione nella chiesa di S. Giuseppe, della S. Messa solenne nella prima domenica di quaresima. Al rito, preceduto dalla recita del S. Rosario in lingua latina, e officiato dal reverendo canonico don Joseph Luzuy dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, al quale vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per la disponibilità presente e futura, hanno assistito circa novanta persone mentre alla comunione sono state distribuite circa settanta particole. I canti sono stati eseguiti dalla corale“mons. Falaschi”, che ringraziamo di cuore per questo ulteriore impegno ulteriore che va ad aggiungersi a quelli per le altre celebrazioni parrocchiali.
Questo tipo di celebrazioni - precedute dalla recita del S. Rosario - proseguiranno con cadenza, per ora, mensile e sempre nella chiesa di S. Giuseppe, in via Nazario Sauro, tutte le ultime domeniche del mese alle ore 17:30.
Intendiamo inoltre ringraziare, ognuno secondo il proprio ruolo, tutti coloro che hanno permesso che questo si realizzasse. Quindi in primis il sommo pontefice, S. S.Benedetto XVI felicemente regnante; la pontificia Commissione Ecclesia Dei nella persona del suo segretario, il m.r. mons. Guido Pozzo; il nostro Arcivescovo, S.E.R. mons. Giovanni Paolo Benotto, per l’apertura di credito accordataci; il nostro parroco, il m.r. don Ettore Baroni, per la premura nell’armonizzare questa celebrazione con le altre attività parrocchiali; la signora Anna Bracaloni, custode della chiesa di S. Giuseppe, per la sempre pronta disponibilità; il signor Adriano Ciacchini, artigiano in pensione, senza il quale non avremmo potuto realizzare l’alzata e il tabernacolo per l’altare; il signor Riccardo Giuliani, per l’aiuto nella ricerca degli addobbi per l’altare; il signor Gian Michele Bachini, organista; infine per ultimo, ma non per importanza, il Coordinamento toscano ‘Benedetto XVI’, al quale aderiamo, e il Comitato Pisano S. Pio V, per i consigli e l’amichevole vicinanza.
Siamo convinti altresì che non saremmo giunti a nulla senza il più prezioso dei consigli, datoci dal compianto don Riccardo Nieri, ovvero quello di porre la nostra richiesta di poter assolvere il precetto festivo con la forma straordinaria del Rito Romano nelle mani di Nostra Signora, Maria Mater Ecclesiae. A Lei tutto dobbiamo, ci assista Essa nel nostro pellegrinaggio verso la vera patria, quando finalmente parteciperemo pienamente a ciò che fin d’ora intravediamo attraverso il velo della liturgia.

Bientina, 27 febbraio 2012



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