FIRENZE: TORNA A S.
FRANCESCO POVERINO UNA GRANDE SCULTURA
Dopo tre anni d’assenza – fra
restauro, esposizione a Palazzo Strozzi e al Louvre nell’ambito della mostra La Primavera del
Rinascimento – ritorna “a casa”, come preannunciato, il S. Girolamo penitente
del 1454.
L’affascinante scultura è stata
restaurata, a spese della Fondazione Strozzi che si ringrazia vivamente, da
Lisa Venerosi Pesciolini, la quale ha riportato all’antico splendore importanti
opere, tra cui un nostro Crocifisso ligneo attribuito da Beatrice Paolozzi
Strozzi al Verrocchio – l’unico superstite dei Crocifissi di questo artista
ricordati dal Vasari, ed ora in deposito temporaneo presso il Bargello di cui la Paolozzi Strozzi
è direttrice.
Il S. Girolamo è una scultura in
terracotta policroma che, liberata dai colori da cui era stata soffocata nel
corso dei secoli, se ha perduto la cromia originale salvo che nella tunicella
ed in qualche altro particolare, ha rivelato un modellato superbo, un realismo
impareggiabile ed una tragicità espressiva che solo un “grande” poteva
conseguire. Attualmente anonima, trova i suoi punti di riferimento 1) in un S.
Girolamo penitente raffigurato nell’affresco di Andrea del Castagno che orna la
cappella Corboli della Basilica della Santissima Annunziata: la vicinanza tra
le due opere è impressionante; 2) in un Cristo di Antonio del Pollaiolo che si
ammira nella basilica di S. Lorenzo. Nell’attesa che ulteriori studi possano
portare ad un’attribuzione più certa, anche alla luce di concordanze donatelliane,
resta la sublime bellezza di questa terracotta ch’è stata una delle autentiche “scoperte”
dell’eccezionale mostra La
Primavera del Rinascimento.
Dante Pastorelli
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