mercoledì 23 dicembre 2020

ORARI DELLE S. MESSE NEL PERIODO NATALIZIO IN TOSCANA (IN AGGIORNAMENTO)

 FIRENZE

Oratorio di S. Francesco Poverino in p.zza della SS. Annunziata

venerdì 25 dicembre, h. 10:00 S. Messa del Giorno di Natale

domenica 27 dicembre, h. 10:00 S. Messa per la Domenica fra l’ottava di Natale

venerdì 1° gennaio, h. 10:00 S. Messa dell’Ottava di Natale

domenica 3 gennaio, h. 10:00 S. Messa per la festa del SS. Nome di Gesù

martedì 6 gennaio, h. 10:00 S. Messa per l’Epifania del Signore


Chiesa dei SS. Michele e Gaetano in p.zza degli Antinori

giovedì 24 dicembre, h. 19:30 processione al Presepe e S. Messa della Notte di Natale (anticipata a causa delle prescrizioni vigenti)

venerdì 25 dicembre, h. 9:45 S. Messa dell’Aurora; h. 11:00 S. Messa del Giorno di Natale

sabato 26 dicembre, h. 11:00 S. Messa per la festa di S. Stefano Protomartire


AREZZO

Chiesa di S. Bernardo in via Margaritone

venerdì 25 dicembre, h. 18:00 S. Messa del Giorno di Natale

domenica 27 dicembre, h. 16:00 S. Messa per la Domenica fra l’ottava di Natale

domenica 3 gennaio, h. 16:00 S. Messa per la festa del SS. Nome di Gesù (da confermare)

martedì 6 gennaio, h. 16:00 S. Messa per l’Epifania del Signore (da confermare)




PRATO

Chiesa di S. Cristina a Pimonte in via della Chiesa di Santa Cristina

venerdì 25 dicembre, h. 10:00 S. Messa del Giorno di Natale

domenica 27 dicembre, h. 10:00 S. Messa per la Domenica fra l’ottava di Natale

venerdì 1° gennaio, h. 10:00 S. Messa dell’Ottava di Natale

domenica 3 gennaio, h. 10:00 S. Messa per la festa del SS. Nome di Gesù

martedì 6 gennaio, h. 10:00 S. Messa per l’Epifania del Signore


PISA

Nella città di Pisa, la S. Messa V.O. resta sospesa per l'indisponibilità del celebrante e l'inagibilità della chiesa di S. Apollonia.


BIENTINA(PI)

Chiesa di S. Domenico in piazzetta dei Portici

venerdì 25 dicembre, h. 18:30 S. Messa del Giorno di Natale

sabato 26 dicembre, h. 18:30 S. Messa per la Domenica fra l’ottava di Natale

sabato 2 gennaio, h. 18:30 S. Messa per la festa del SS. Nome di Gesù

martedì 5 gennaio, h. 18:30 S. Messa per l’Epifania del Signore

sabato 9 gennaio, h. 18:30 S. Messa per la Festa della S. Famiglia


LIVORNO

Chiesa di S. Sebastiano in via S. Francesco

giovedì 24 dicembre, h. 19:00 Veglia e S. Messa solenne della Notte di Natale

venerdì 25 dicembre, h. 9:30 S. Messa dell’Aurora; h. 11:00 S. Messa del Giorno di Natale

sabato 26 dicembre, h. 17:30 S. Messa per la festa di S. Stefano Protomartire


POGGIBONSI (SI)

Da Martedì 15 a Mercoledì 23 Dicembre: Ore 19,15 Novena del Santo Natale.

CHIESA DELLA MAGIONE.

Giovedì 24 Dicembre: Ore 20,00 S. Messa della Natività (Indulgenza

Plenaria).

CHIESA DI SAN LORENZO. DA CONFERMARE.

Venerdì 25 Dicembre: Ore 10,00 S. Messa di Natale (Indulgenza Plenaria).

CHIESA DELLA MAGIONE.

Domenica 27 Dicembre: Ore 9,30 S. Messa della Festa di San Giovanni Apostolo

ed

Evangelista, Patrono della Milizia del Tempio e Titolare della Chiesa

Magistrale.

CHIESA DI SAN LORENZO.

Giovedì 31 Dicembre: Ore 17,00 Canto del Te Deum (Indulgenza Plenaria).

CHIESA DELLA MAGIONE.

Venerdì 1 Gennaio: Ore 10,00 S. Messa dell’Ottava della Natività. Canto del

“Veni,

Creator Spiritus” (Indulgenza Plenaria).

CHIESA DELLA MAGIONE.

TUTTE LE DOMENICHE ORDINARIE LA S. MESSA, SALVO DIVERSO AVVISO, VIENE

CELEBRATA ALLE ORE 9,30 NELLA CHIESA DI SAN LORENZO IN VIA RIESCI A POGGIBONSI.


Il Coordinamento Toscano "Benedetto XVI" augura a tutti gli amici della S. tradizione un santo Natale nel Signore e un migliore anno nuovo!



domenica 13 dicembre 2020

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Riceviamo dal dott. Stagi e pubblichiamo il link a questa sua intervista rilasciata alla Gazzetta di Lucca, certi che non sia l'ultimo, né l'unico cattolico legato alla santa Tradizione a Lucca.
LINK: https://www.lagazzettadilucca.it/l-intersvista/2020/12/stefano-stagi-finalmente-la-messa-in-latino/

venerdì 27 novembre 2020

CAMBIAMENTO D'ORARIO A LUCCA

Si avvisa che a partire da domenica 29 novembre 2020, I d'Avvento, la S. Messa a Lucca, chiesa dei Cappuccini in località Monte San Quirico sarà celebrata alle ore 11:15.

lunedì 12 ottobre 2020

XIII PELLEGRINAGGIO TOSCANO: UN RESOCONTO


Per grazia di Dio, il pellegrinaggio si è fatto! E difficilmente come quest'anno la sua buona riuscita è stata una vera Grazia!

Gli impedimenti delle prescrizioni sanitarie, gli incerti dell'andamento oscuro dell'epidemia, i cambiamenti di programma improvvisi, il cielo minaccioso di grande temporale: molti gli ostacoli, quest'anno. Nessuno di questi ha fermato i pellegrini, che sono accorsi in buon numero: inevitabilmente un po' meno rispetto alle edizioni passate, sorprendentemente molti considerando la situazione attuale.



I pellegrini sono confluiti un po' alla volta nel santuario, riempiendo, nei limiti consentiti dalle norme sul distanziamento sociale, i posti disponibili nella basilica. La S. Messa è cominciata con pochi minuti di ritardo, celebrata dal can. Joseph Luzuy, I.C.R.S.P. coadiuvato dal clero dello stesso Istituto, dal quale era costituita anche la scelta Schola Chantorum che ha eseguito il Proprio della Messa Salve Sancta Parens, mentre il coro delle Suore Adoratrici del medesimo Istituto e alcuni fedeli hanno eseguito con maestria alcuni canti che hanno accompagnato la celebrazione liturgica.






Nella predica, il can. Luzuy ha parlato del significato profondo del pellegrinaggio al santuario di Montenero, richiamando alcuni punti chiave della preghiera alla Madonna, con particolare riguardo al culto del suo Cuore Immacolato, devozione utilissima specialmente in questi tempi.




Terminata la celebrazione, i pellegrini si sono ritrovati nella Villa del S. Cuore, a Montenero Basso, residenza delle Suore Adoratrici, nel cui ampio giardino si è svolto un breve e sobrio ritrovo, nel corso del quale il can. Luzuy ha preso la parola per ringraziare tutti della presenza e per dare alcuni aggiornamenti sugli apostolati italiani dell'Istituto Cristo Re, mentre a seguire Francesco Tognelli, del comitato organizzatore del Pellegrinaggio, ha portato il saluto di Alessandro Giunti, presidente del Coordinamento Toscano, purtroppo a casa per isolamento precauzionale e volontario in ottemperanza alle disposizioni sanitarie vigenti.




Difficile tracciare un bilancio di questa edizione del Pellegrinaggio. Certo, un'edizione sottotono, ma in circostanze talmente eccezionali che sarebbe inutile, forse folle tentare un paragone con le edizioni passate. Rileva invece constatare ed elogiare la costanza dei pellegrini che, nonostante tutte le difficoltà incontrate, hanno voluto essere presenti, nella consapevolezza che molti altri, a partire dallo stesso presidente del Coordinamento, avrebbero voluto essere dei nostri, ma ne sono stati impediti per i motivi più vari.

Non resta che la soddisfazione per aver presentato ancora quest'anno, nonostante tutto, i voti più sinceri dei nostri cuori al Cuore Immacolato della nostra Patrona, la SS. Vergine delle Grazie di Montenero, e l'augurio che il naturale mutare degli eventi ci consenta di ritrovarci in migliori circostanze nella XIV edizione, nel 2021!


domenica 11 ottobre 2020

AVVISO DA POGGIBONSI (SI)


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:

Da domenica 11 ottobre 2020, le Sante Messe festive nella Forma straordinaria del Rito Romano finora celebrate nel castello della Magione saranno celebrate -  ad orario invariato 9:30 - nella chiesa di San Lorenzo di Poggibonsi, in Piazza Savonarola.



sabato 3 ottobre 2020

MESSALINO DEL PELLEGRINAGGIO

La normativa sanitaria vigente proibisce di distribuire messalini e altri sussidi liturgici in forma cartacea: perciò si fornisce qui di seguito il messalino per la messa votiva alla Madonna di Montenero che sarà celebrata nel pellegrinaggio del 10 ottobre.

https://drive.google.com/file/d/1KQBYYGh1orB19M4MmFLI8P57F67bM3h4/view?usp=sharing


Si invitano i pellegrini a scaricare il messalino e stamparlo privatamente o salvarlo sul proprio smartphone/tablet, in modo da poterlo usare durante la celebrazione.




lunedì 28 settembre 2020

AVVISO IMPORTANTE!

 ATTENZIONE!

Il Coordinamento Regionale Toscano “Benedetto XVI” conferma che SABATO 10 OTTOBRE 2020 si terrà il suo XIII pellegrinaggio annuale al Santuario della Madonna delle Grazie di Montenero (LI).

Tuttavia PER DISPOSIZIONE DELLE AUTORITÀ COMPETENTI E DEL TUTTO INASPETTATAMENTE la S. Messa è stata spostata al pomeriggio. 

Il ritrovo dei pellegrini sarà dunque alle ore 14:40 nel piazzale dei pullman in via Giovanni XXIII a Montenero Alto. La S. Messa sarà celebrata nella piazza antistante il Santuario alle ore 15:00: la celebrazione e il servizio liturgico saranno a cura dell’Istituto Cristo Re e Sommo Sacerdote (ICRSP). Si ricorda ancora che, a causa delle misure di distanziamento sociale, i posti sulla piazza saranno contingentati e non saranno distribuiti librettini per seguire la messa: il pdf scaricabile della messa sarà pubblicato a breve sul blog del Coordinamento.

Dopo la S. Messa, un momento di incontro si svolgerà nell’ampio giardino della Villa del Sacro Cuore (via Numa Campi a Montenero Basso).

Si invitano ancora i pellegrini a seguire con pazienza la normativa sanitaria vigente.

Il Coordinamento si augura che questo cambio di programma, purtroppo improvviso e imprevedibile, non crei ai pellegrini eccessivi disagi, dei quali comunque si rammarica, pur declinandone la responsabilità.




venerdì 18 settembre 2020

XIII PELLEGRINAGGIO REGIONALE TOSCANO



 COMUNICATO


Il Coordinamento Regionale Toscano “Benedetto XVI” è lieto di poter finalmente annunciare che SABATO 10 OTTOBRE 2020 si terrà il suo XIII Pellegrinaggio annuale al Santuario della Madonna delle Grazie di Montenero (LI).

Le modalità e il programma del Pellegrinaggio di quest’anno saranno diversi da quel che è stato nelle edizioni passate, a causa delle indicazioni ricevute dalle autorità competenti relative alle misure di sanità pubblica attualmente in vigore.

Il ritrovo dei pellegrini sarà alle ore 10:30 nel piazzale dei pullman in via Giovanni XXIII a Montenero Alto. La S. Messa sarà celebrata nella piazza antistante il Santuario alle ore 11:00: la celebrazione e il servizio liturgico saranno a cura dell’Istituto Cristo Re e Sommo Sacerdote (ICRSP). A causa delle misure di distanziamento sociale, i posti sulla piazza saranno contingentati e non saranno distribuiti librettini per seguire la messa: il pdf scaricabile della messa sarà pubblicato sul blog del Coordinamento.

Dopo la S. Messa, un momento conviviale si svolgerà nell’ampio giardino della Villa del Sacro Cuore (via Numa Campi a Montenero Basso), con pranzo al sacco.

I pellegrini sono vivamente invitati a seguire con pazienza la normativa sanitaria vigente, consapevoli che le condizioni attuali potrebbero imporre adattamenti dell’ultima ora, che saranno comunque prontamente comunicati.

Mai come quest’anno siamo invitati, seppure nella doverosa prudenza, auriga delle virtù, a metterci sotto l’altissima protezione della nostra Celeste Patrona, la Madonna di Montenero!



venerdì 22 maggio 2020

RIPRESA DELLE S. MESSE A PISTOIA

Da domenica 24 maggio alle ore 18:00 riprende la regolare celebrazione della S. Messa nella chiesa di S. Vitale in via della Madonna a Pistoia.
I fedeli che interverranno sono invitati ad attenersi alle disposizioni igienico-sanitarie vigenti (indossare la mascherina, detergersi le mani col gel igienizzante disposto all'ingresso della chiesa, rispettare le distanze di sicurezza ed evitare gli assembramenti)

giovedì 14 maggio 2020

Ripresa della celebrazione della S. Messa a Bientina (PI)

Ci rallegriamo di comunicare che riprende la celebrazione della S. Messa festiva a Bientina (PI) a partire da sabato 23 maggio prossimo (S. Messa prefestiva per la festa traslata dell'Ascensione di nostro Signore).
Ci auguriamo che anche le altre celebrazioni della Toscana seguano presto.
Qui di seguito il comunicato del Coetus "Joseph Ratzinger" di Bientina che dà comunicazione della ripresa delle celebrazioni e spiega alcuni degli accorgimenti necessitati dalle attuali disposizioni di salute pubblica.


domenica 8 marzo 2020

Trascrizione delle conferenze spirituali offerte da D. Federico Pozza, I.C.R.S.P. nel ritiro spirituale del 29 febbraio



























CONFERENZA DEL MATTINO
Abramo - siamo circa  1800 anni prima della venuta di Cristo - aveva settantacinque anni quando venne chiamato da Dio e lasciò la terrra di Canaan  (Gn:12,4)  Va detto che non sappiamo come all’epoca contassero gli anni, cioè se fossero come gli attuali di 365 giorni. A lui viene promessa una terra e comandato di partire verso un luogo che lui non conosce e che il Signore gli mostrerà . Nel cammino dovrà affrontare prove su prove, ma della terra promessa non si scorge neanche l’ombra. Passano  così dieci anni di promesse.
Dio permette che anche noi oggi siamo provati per mostrargli che ci fidiamo realmente di Lui.
Più tardi Dio rinnova ancora la promessa ad Abramo, quand’egli aveva novantanove anni (Gn 17,1).  Dio gli disse: Io sono Dio onnipotente, cammina alla mia presenza, etc. ; qui il servo Abramo ha un momento di cedimento; mentre il Signore gli rinnova l’Alleanza dicendogli che Sara avrà un figlio, Abram si prostrò a terra e rise dicendo dentro di sé: ad un uomo di cent’anni nascerà un figlio e Sara all’età di novant’anni potrà partorire? (Gn, 17;17) ed intanto Abramo continua ad essere nomade, continua a non vedere la terra promessa.  Ma Dio domanda obbedienza, e fa così perché ne ha tutto il diritto. Nell’Evangelo leggiamo che Pietro agirà diversamente dicendo a Gesù. Ecco noi che abbiamo lasciato tutto per seguirti, che cosa ne otterremo. 
E noi: quanta pazienza abbiamo? Qual è la nostra capacità di attendere fiduciosi nella promessa del Signore?
Finalmente a cento anni Abramo ha un figlio (Gn 21,5).
Nel tempo dell’attesa è solo la nostra meschinità che ci mette in difficoltà perché ci fa dubitare di Dio. Ed attenti: Dio non chiede mai cose che superino le nostre forze; semplicemente ci chiede quello che noi possiamo dare.
Ergo: la discendenza tarda a venire, la terra promessa non si vede
Alla fine, quando Abramo ha la discendenza, Dio gli chiede una cosa assurda: offri il tuo unico figlio in sacrificio di olocausto. E, come sappiamo, Abramo ubbidisce e poi sappiamo qual è il resto della storia con il solenne rinnovamento della promessa di Dio al suo servo.
Noi invece poniamo sempre dei limiti a Dio, magari col tempo siamo disposti a dare a Dio, a dare anche assai. Daremo fino a 90, ma se ci chiede da 90 a 92…No, questo proprio non te lo posso dare! Quella cosa non posso lasciarla!
Il seguito della storia di Abramo la conosciamo: prima muore Sarah, nella terra di Canaan e verrà seppellita nella caverna di Macbela che Abramo comprò dagli Hittiti. Finalmente anche  Abramo muore all’età di  centosettantacinque  anni e viene seppellito accanto a Sara (Gn 25,7 e ss)
Cosa impariamo da Abramo:? La fede, la speranza nella promessa di Dio, la pazienza, la fedeltà a Dio.
Abramo si sente il servitore, obbedisce sempre e comunque a Dio verso il quale non avanza pretese.
Mosè è il secondo personaggio che ci viene proposto stamani: se volessimo cercare una frase che condensa la figura di Mosè, la troviamo in Es. 33,11: loquebatur autem Dominus ad Mojsem facie ad faciem sicut solet loqui homo ad amicum suum (la frase la riportiamo nel testo della Vulgata di S.Girolamo, perché la traduzione italiana non è altrettanto espressiva)
Mosè è l’amico di Dio (loquebatur Dominus ad Mojsem sicut solet homo loqui ad amicum suum) ed egli obbedisce ai comandi di Dio in una continua tensione tra la missione che Dio gli ha affidato e la ribellione del suo popolo, un popolo dalla dura cervice.
Ricordiamo che Mosè è cresciuto ed è stato educato come un principe alla corte di Faraone. Ad un certo punto però accade un fatto: mosso dall’ira per le angherie alle quali sono soggetti i suoi fratelli, uccide un egiziano ed è costretto a fuggire in esilio nel deserto (Es 2,11-12): vide un uomo egiziano colpire un uomo ebreo, uno dei suoi fratelli e colpì l’egiziano. Poi Mosè ebbe paura e fuggi nel paese di Madian (Es:2,15). E’ qui, nel luogo del silenzio e della solitudine, che egli incontra Dio e riceve una precisa chiamata. (Es. 3,7 e ss) Il Signore disse a Mosè: ho visto l’oppressione del mio popolo che è in Egitto, ho udito il suo grido, e voglio scendere a liberarlo….ecco, io ti mando da Faraone.  Dio lo rassicura inoltre dicendogli: Io sarò con te (Es:3,12).  Mosè in quel momento  – e qui si nota l’atteggiamento tipico dell’Israelita -  fa un po’ il difficile, il polemico con Dio (ES.3,13): Mi diranno qual è il suo nome? Che cosa risponderò loro? E Dio puntualmente gli risponde e lo rassicura su ogni cosa.
Nella sua missione Mosè deve costantemente lottare,  non deve solo affrontare Faraone ma anche un popolo che gli si rivolta e lo accusa.
E’ una esperienza che può capitare anche a noi, quando cerchiamo di servire Dio; sono a volte in nostri stessi fratelli che ci accusano, sono essi stessi a farci del male.
Ma Mosè va avanti. Durante tutti i quarant’anni di cammino gli Israeliti non cesseranno di ribellarsi: ci hai portato a morire nel deserto!  Essi hanno paura.  Con le cipolle degli egiziani stavano bene, la vita era “tranquilla”, non lottavano! Ora devono  lottare, ma stanno anche conquistando la libertà.
Non dovremmo mai assumere un atteggiamento di accusa verso Dio. Noi non abbiamo da avanzare diritti davanti ad un Signore così grande e buono! Il Signore chiede, certamente! E noi dobbiamo fare  ciò ch’Egli chiede.
Il Vitello d’oro che il popolo si costruisce (ES:32) non è tanto un idolo di quella regione quanto l’immagine che noi ci facciamo di Dio, un Dio a nostra misura ed a nostro “uso e consumo”. E’ ammirevole come In queste vicende che mettono a dura prova Mosè, egli non si arrenda e questo  perché ama il suo popolo ed intercede, non una ma più e più volte. Egli arriva a portare su di sé il peccato del popolo, subendone le conseguenze (e qui egli è immagine del Redentore che porta su di sé il peccato del mondo) fino a pagare per il popolo la pena di non poter entrare nella terra promessa da Dio.
Ebbene, Mosè a volte “litiga”, discute col suo Dio, e sempre come amico, e senza superbia! Mosè arriva a questionare con Dio, ma mai – diciamo mai! – accusa il Signore.  Diversamente aveva agito Adamo quando rimproverato da Dio lo accusa dicendogli: la donna CHE TU MI HAI MESSO ACCANTO mi ha dato questo, come dire che la colpa è di Dio.

Elia è la terza figura proposta in questa riflessione: Israele è ormai stabilito nella terra promessa. C’è un regno, e questo ha già  subìto negli anni una divisione tra il regno del Nord (Israele) e quello del Sud. Ora, nel regno del Nord vengono introdotte delle divinità. Elia come tutti i profeti ha un compito essenziale: ricordare ad Israele che deve essere fedele a Dio. Vi erano gli adoratori di Baal (cioè del demonio, da Baal viene  Beel  Beelzebub).  Come sappiamo Elia sfida i sacerdoti di Baal sul Monte Carmelo (1Re 18,19 e ss) . In questa sfida se ne prende persino giuoco dicendo loro: Gridate più forte perch’egli è certamente dio, però è forse occupato in affari, o in viaggio, dorme e dev’essere destato.  La sfida si conclude con l’usccisione dei sacerdoti di Baal. Contro Elia si accende però l’ira della regina Gezabele, Elia si impaurisce (1Re:19,3) e – stanco – fugge nel deserto: s’inoltrò nel deserto pel cammino d’un giorno ed andò a sedersi sotto d’una ginestra e disse:  ora basta, Signore, prendi la mia vita perché io non sono migliore dei miei padri (1Re 19,4 e ss) .
Anche Elia, come già Abramo e Mosè, ha un momento di debolezza  ed anche Elia in quel momento non insulta Dio, non lo accusa.
Elia come Mose ci mostra che la vita nella sequela del Signore è una continua lotta; in questa lotta può capitare il momento dello scoraggiamento. Ma Dio ci abbandona.
Elia riceve dal Signore un cibo misterioso (figura dell’Eucaristia) col quale avrà forza di camminare fino al monte di Dio, l’Horeb.
Questo ci insegna che anche noi possiamo andare avanti nel cammino spirituale solo con la preghiera ed i sacramenti.
Sappiamo poi che Dio si mostra ad Elia nel deserto in una brezza leggera. Elia è anche l’uomo del ritiro nella solitudine, del silenzio. Dio parla sempre nel silenzio. E per questo oggi non riusciamo spesso a cogliere la voce di Dio. Troppe cose ci impegnano la mente e non sappiamo fare silenzio. Di Elia ci è infine detto che al termine della sua missione terrena viene assunto in cielo (2Re, 2 e ss) .
Così impariamo dall’esempio di questi tre personaggi  la fedeltà a Dio, l’amicizia con Lui, il suo ascolto nel silenzio.

CONFERENZA DEL POMERIGGIO
Passiamo a considerare nel pomeriggio la figura della beata Vergine Maria. Maria era forse di stirpe sacerdotale. C’è una diatriba teologica sul fatto s’Ella fosse discendente di Davide oppure di stirpe sacerdotale. Don Federico propende per questa seconda ipotesi. Per assicurare la  presenza del re Davide nella genealogia di Nostro Signore  è sufficiente che essa vi sia da parte di Giuseppe come attestato del resto nell’Evangelo. L’ipotesi della stirpe sacerdotale di Maria è rafforzata dal fatto che Maria fu presto, a soli tre anni, consacrata a Dio entrando nel tempio: qui imparò bene le scritture e sapeva benissimo che il Salvatore sarebbe dovuto nascere da una Vergine. Quando riceverà l’annunzio dell’Angelo - e più tardi nella Presentazione al Tempio col vaticinio di Simeone - lei già sapeva che essendo stata scelta ad essere Madre del Verbo  avrebbe sofferto molto.  Maria ebbe sempre presente nella mente e nel cuore tutte le sofferenze che quel figlio avrebbe dovuto passare e fin da principio cominciò a sentirle nel suo cuore [ciò affermano diversi santi e dottori della Chiesa, in special modo S.Alfonso M. de’ Liguori -ndr]
In Maria SS. Vediamo l’icona dell’umiltà. L’umiltà è la virtù che ci mette in una situazione di verità, riconoscendo al contempo i doni di Dio. Nell’orgoglio invece l’uomo si compiace di sé stesso, dimenticando Dio.
Nella parabola del fariseo e del pubblicano non dobbiamo pensare al fariseo come un uomo cattivo; egli è davvero una brava persona, adempie con zelo e diligenza i comandi della Legge (come anche  il giovane ricco), ma gli manca qualcosa…non si è reso contro che tra lui ed il Signore c’è un abisso. Il Signore non gli deve nulla. Per l’orgoglioso invece tutto è dovuto. Cerca “quello che gli spetta”. Noi dobbiamo invece avere ben presente che non arriveremo mai ad esaurire il nostro obbligo verso Dio. Pietro dice a Gesù: abbiamo lasciato tutto, etc. che ne sarà di noi?  E Gesù su quel punto non gli risponde, ma dice: Voi che mi avete seguito, non voi che avete lasciato!
Bisogna rinunciare, fare le cose che Dio ci ordina, dobbiamo anche mortificarci, ma mai vantare pretese verso Dio per le nostre azioni. La rinuncia è un mezzo necessario, strumentale alla sequela del  Redentore.
La Quaresima è un tempo forte e privilegiato per riscoprire la nostra sequela di Cristo. Dovremmo in ogni tempo  vivere da veri cristiani e non da pagani. Gesù ci dice di amare il prossimo, anche i nemici.  Eppure a ciascuno di noi nel corso di un anno accade sempre di odiare qualcuno. L’Epistola della Messa di oggi ci ricorda all’inizio:  Si abstúleris de médio tui caténam, et desíeris exténdere dígitum, et loqui quod non prodest. Cum effúderis esuriénti ánimam tuam, et ánimam afflíctam repléveris, oriétur in ténebris lux tua, et ténebræ tuæ erunt sicut merídies., ci richiama a spezzare le catene dell’odio, del rancore,  alla misericordia senza giudicare il fratello: solo allora nelle tenebre splenderà la tua luce e compiendo  le tue opere buone sarai luce e darai gloria a Dio.
Ancora, nell’Evangelo la madre di Giovanni e Giacomo chiede al Signore che i suoi figli nel regno di Dio siedano accanto al Signore; l’uomo ricerca sempre la ricompensa, il riconoscimento, il premio,  ma Dio ci richiama al nostro obbligo di servire incondizionatamente e senza avanzare pretese il Signore: non così deve essere tra voi, etc.
Il servo umile obbedisce sull’esempio di Maria  Santissima. Nell’episodio dello smarrimento di Nostro Signore al tempio di Gerusalemme, dopo tre giorni, trovandolo tra i dottori che l’ascoltavano e l’interrogavano, Maria riceve una risposta apparentemente dura: non sapevate ch’io debbo occuparmi delle cose del Padre mio? La madre non capisce,  ma non replica ed obbedisce serbando ogni cosa nel proprio cuore. Nel medesimo episodio Maria si rivolge al suo divin Figlio con queste parole: ecco, tuo padre ed io angosciati di cercavamo. La Madonna ama Giuseppe, è vera sposa di Giuseppe e Giuseppe non è una figura secondaria: attraverso di lui Gesù discende legalmente dalla stirpe di Davide. S. Giuseppe è il Paterfamilias e come tale agisce, è amato e rispettato da Maria: è lui che dà il nome a Gesù (nome comunicato a lui prima dall’Angelo, certamente), è Giuseppe che sostiene e custodisce la santa famiglia. Giuseppe è vero sposo di Maria, egli è unito alla sua sposa in un vero matrimonio, matrimonio verginale ma vero. E Gesù è comunque il frutto del matrimonio verginale tra Maria e Giuseppe. Riguardo alla figura di Giuseppe c’è anche da sfatare una interpretazione errata che si dà della sua reazione alla gravidanza di Maria. Evidentemente  Maria non aveva detto nulla a Giuseppe di quanto l’Angelo aveva a lei predetto, e giustamente la sua fiducia altissima in Dio le dava l’intima certezza che Dio stesso avrebbe provveduto. Non entra in ansia pensando: ora il mio sposo che dirà, che farà… cosa non farà. Giuseppe d’altronde era un uomo giusto e conoscendo bene Maria non dubitava assolutamente di lei, né della sua intatta verginità. Il turbamento di Giuseppe è lo stesso turbamento di Maria: com’è possibile che la mia sposa divenga la madre del Messia, come è avvenuto questo? E l’Angelo puntualmente gli dà la risposta.
La Madonna dunque è una creatura, col singolare privilegio di essere esente dal peccato di origine, ma sempre una creatura umana e per questo Lei ci si propone  come esempio da imitare e noi dobbiamo tendere all’imitazione delle Sue virtù. Maria ha in sé una ricchezza e psicologica e spirituale straordinaria alla quale dobbiamo guardare per imitarla.
Ed in conclusione fare sempre quello che ci viene detto di fare: non porre limiti davanti a Dio dicendo: questo posso ma quest’altro no! Impararando da Maria Vergine l’umiltà e l’obbedienza a Dio.

lunedì 24 febbraio 2020

S. Ceneri a Poggibonsi

Mercoledì 26 febbraio alle 18:30 presso la chiesa della Magione a Poggibonsi sarà celebrata la S. Messa con la benedizione e l'imposizione delle S. Ceneri.

S. Messa delle Ceneri a Pistoia

Mercoledì 26 febbraio alle ore 18:00 nella chiesa di S. Vitale in via della Madonna a Pistoia sarà celebrata la S. Messa con benedizione e imposizione delle S. Ceneri.
Mezz'ora prima della celebrazione il sacerdote sarà disponibile per le confessioni.

sabato 8 febbraio 2020

Ritiro spirituale quaresimale del Coordinamento toscano

Sabato 29 febbraio 2020, Oratorio di San Francesco Poverino, Piazza SS. Annunziata, Firenze




















Programma:


ore 10: Ritrovo dei partecipanti presso l'Oratorio di S. Francesco Poverino

ore 10.15: Recita del S. Rosario


ore 10.30: Prima conferenza spirituale; tempo per meditazione e confessioni

ore 12: S. Messa in rito antico


ore 13: Pranzo al sacco (con possibilità, per chi lo desidera, di recarsi presso bar o ristoranti)

ore 14.30: Seconda conferenza spirituale

ore 15.30: Benedizione eucaristica e preghiera conclusiva

ore 16.15 circa: conclusione del ritiro e congedo dei partecipanti


Il ritiro sarà predicato da don Federico Pozza, I.C.R.S.S., rettore della Chiesa dei SS. Michele e Gaetano di Firenze.


Il ritiro è aperto a chiunque; non occorre alcuna registrazione preventiva. Si può anche partecipare solo ad alcuni momenti del ritiro, ad esempio alla sola fase mattutina o a quella pomeridiana.