venerdì 1 dicembre 2017

Testo della predica di Mons. Schneider al Pellegrinaggio di Montenero - 7 ottobre 2017

Pubblichiamo di seguito il testo della predica tenuta da Mons. Athanasius Schneider in occasione del pellegrinaggio a Montenero, 7 ottobre 2017, festa della Madonna del Rosario.


















In questo Santuario della Madonna delle Grazie abbiamo oggi la gioia di celebrare la festa della Beata Vergine Maria, Regina del sacratissimo Rosario. La nostra Madre celeste si rivelò come mediatrice delle grazie in modo particolare per mezzo del dono della preghiera del santo rosario. Possiamo ammirare nel mondo, ai primi posti fra i Santuari più celebri, le tre splendide Basiliche del SS. Rosario di Lourdes, Fatima e Pompei, a cui accorrono folle pressoché senza numero, oranti con la corona benedetta fra le mani.

Il Santo Rosario è «il compendio di tutto il Vangelo», diceva il Papa Pio XII; è il più bel riassunto della storia della salvezza. Santa Teresa del Bambino Gesù ci assicura che «col Rosario si può ottenere tutto», e aggiunge la più bella spiegazione: «Secondo una graziosa immagine, esso è una lunga catena che lega il cielo alla terra; una delle estremità è nelle nostre mani e l’altra in quelle della Santa Vergine. Il Rosario sale come incenso ai piedi dell’Onnipotente. Maria lo rinvia subito come una benefica rugiada, che viene a rigenerare i cuori».

Da San Domenico ai nostri giorni, infatti, tutta la storia della santità ci dimostra che la corona benedetta del Santo Rosario è un eccellente strumento di grazia, un mezzo efficacissimo di elevazione spirituale, un alimento prezioso della vita interiore, è la «scala di Giacobbe», diceva il Beato Annibale Di Francia, «per la quale salgono le nostre preghiere, e discendono le grazie». E tutti possiamo salire questa «scala» di grazie.

Il Rosario è stato un dono di Maria. È stato il suo Vangelo, la sua Eucaristia, il suo Breviario, messo fra le mani di tutti, grandi e piccoli, dotti e non dotti. S. Carlo Borromeo chiamava il Rosario: «devozione divinissima» inculcata a tutti; San Vincenzo de’ Paoli lo chiamava il «Breviario dei laici», il Card. Schuster il «Salterio del popolo».

Nel Rosario la Madonna ci ha donato tutta se stessa. La sua vita, le sue opere, i suoi privilegi, tutta la sua grazia e i suoi meriti sono contenuti in quei quindici quadri evangelici offerti alla nostra contemplazione e svolti armoniosamente sul ritmo soave delle Ave Maria.” (Stefano Manelli, Il santo Rosario e i Santi). San Pio da Pietrelcina pregava per ore intere con il Rosario fra le mani presso l’altare del SS. Sacramento, contemplando la sua soave Madonna delle Grazie. Il Rosario recitato davanti al SS. Sacramento fa guadagnare l’indulgenza plenaria. È questo un dono di grazia particolare di cui Gesù ha voluto impreziosire la regina delle preghiere mariane.

Sembra indubitabile, che oggi la Madonna vuole servirsi proprio del Rosario per salvarci e inondarci di grazie. Non a caso Maria Santissima volle presentarsi a Fatima con il titolo speciale di «Regina del sacratissimo Rosario». Si vede che al Santo Rosario Ella ha legato le cose più importanti per la nostra epoca. Padre Pio da Pietrelcina, a chi gli chiedeva perché egli recitasse tanti Rosari ogni giorno, rispose: «Se la Vergine Santa l’ha sempre caldamente raccomandato dovunque è apparsa, non ti pare che ci debba essere un motivo speciale?». E Suor Lucia di Fatima ci assicura che in questo mondo travagliato «se tutti recitassero il Rosario ogni giorno, la Madonna otterrebbe miracoli».

Un’altra immagine del Rosario come «corda» di salvezza. Questa è la verità sempre attuale della parola onnipotente di Dio: «Essa ti schiaccerà il capo» (Gn 3,15). Con la corona del Rosario fra le mani non potremo che vincere contro le potenze demoniache, contro le passioni, contro i pericoli di ogni genere, contro tutte le tentazioni che ci assalgono in ogni tempo e luogo.

A san Pio da Pietrelcina una volta fu detto: «Padre, oggi dicono che il Rosario ha fatto il suo tempo… In tante chiese non si recita più». Padre Pio rispose: «Satana mira sempre a distruggere questa preghiera, ma non ci riuscirà mai: è la preghiera di Colei che trionfa su tutto e su tutti. È Lei che ce l’ha insegnata, come Gesù ci ha insegnato il Pater noster». Recitare il Santo Rosario è come accogliere la Madonna in noi, facendola entrare e dimorare nella nostra povera anima. Dovremmo essere tutti così puri e ardenti come l’apostolo vergine, prediletto di Gesù, S. Giovanni Evangelista, che «accolse Maria in casa sua» (Gv 19,27).

San Luigi Maria Grignion de Montfort diceva: “La fede è l’unica chiave che ci apre la comprensione dei misteri di Gesù e di Maria espressi dal santo Rosario; perciò all’inizio occorre recitare il Credo con grande attenzione e devozione, poiché più viva e forte è la nostra fede e più il Rosario sarà valido. E questa fede deve essere ardita ed animata dalla carità: in altre parole, per ben recitare il Rosario bisogna essere in grazia di Dio o per lo meno decisi di riacquistarla. Nella recita del Rosario non c’è alcuna necessità, di gusti o di consolazioni, di slanci o sospiri, di lacrime; neppure si richiede una continua applicazione dell’immaginazione: bastano la fede e la retta intenzione. E’ sufficiente la sola fede! Sola fides sufficit! (Inno Pange lingua).” (Il segreto ammirabile del santo Rosario per convertirsi e salvarsi).

Il Rosario con la meditazione della vita e della passione di Nostro Signore è graditissimo a Gesù e alla Vergine Maria ed è molto efficace per ottenere ogni grazia; perciò lo possiamo, recitare per noi stessi o per coloro che a noi si raccomandano o anche per tutta la Chiesa. Ricorriamo, dunque, alla devozione del Rosario in ogni nostra necessità ed otterremo senza dubbio quanto avremo chiesto a Dio in ordine alla nostra salvezza.

Nessun’anima potrebbe rimanere fredda o incredula quando medita nel cuore e pronuncia con le labbra le parole e i misteri del Santo Rosario. Poiché non appena le mano stanca tocca i grani della corona del Rosario, la mente angosciata, il cuore affaticato per le preoccupazioni e l’intelletto affaticato troveranno la tranquillità, forza e rinfrescamento nelle gioie, dolori e glorie del Nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo per mezzo della Sua e nostra Santissima Madre Maria.

Diciamo con fede e fiducia alla Madonna in questo Santuario oggi e tutti i giorni della nostra vita: Aiutaci, o Maria, tu lo puoi, perché sei la Madre di Dio, e tu lo devi poiché sei la nostra Madre. Amen.

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