giovedì 30 settembre 2021

In memoria di Alessandro Giunti


Giovedì 30 settembre 2021 - In memoria di Alessandro Giunti




Dopo il consueto pellegrinaggio presso il Santuario della Beata Vergine di Montenero, ogni anno il Coordinamento toscano ha dedicato una pagina del proprio blog a un resoconto, corredato di qualche foto dell'evento. Anche questa volta lo faremo, perché il pellegrinaggio si è tenuto con successo, ma con un po' di ritardo. Quest'anno, infatti, le menti dei pellegrini, durante la salita e nel corso della S. Messa, sono state occupate e rattristate dalla notizia del peggioramento delle condizioni, già preoccupanti, del nostro presidente. Alessandro ci ha purtroppo lasciati il giorno dopo, nella serata di domenica 26 settembre. Il Coordinamento intende oggi ringraziarlo per ciò che ha fatto per la causa della Tradizione e per la nostra federazione di coetus in quasi dieci anni di presidenza. Anni di impegno, di fatica, fra successi e momenti di difficoltà, sempre affrontati con ridente spirito cattolico e piena fiducia nella divina Provvidenza. Per ricordarlo, abbiamo deciso di lasciare la parola alle figlie. Il loro discorso, pronunciato dopo le esequie di Alessandro, celebrate presso la chiesa di Castellina scalo - il suo paese - martedì pomeriggio, esprime meglio di quanto potremmo fare ciò che alberga nelle nostre menti e riflette tutto ciò che proviamo in questi momenti tristi, ma al contempo ricolmi di quella speranza che ci viene dall'esempio di fede vissuta che abbiamo avuto dinanzi ai nostri occhi. Grazie, Alessandro, e a Dio!

Vogliamo aggiungere, per chi non conoscesse Alessandro Giunti, il link a un suo breve, ma splendido articolo sulla sua malattia: https://www.sabinopaciolla.com/ironia-della-sla/


PER BABBO GIUNTI

 Queste brevi parole che dirò adesso sono più che altro un ringraziamento. Un ringraziamento che va in tre direzioni. La forza che deriva dall'umiltà di ringraziare e essere coscienti della GRAZIA ricevuta ci ha aiutato in questi giorni e ha aiutato babbo negli ultimi mesi, e anche sempre.

 Il primo grazie viene da Babbo, un grazie grande grande. Prima di morire, quando aveva già pochissimo fiato ma sempre la sua solita invidiabile lucidità mentale, ci ha chiesto di ringraziare TUTTE ma proprio tutte le persone che gli sono state e ci sono state intorno in modi diversi e che hanno aiutato tantissimo ad alleviare la sua sofferenza. Amici, parenti, colleghi, infermieri, medici, Sacerdoti, tutta la comunità di Castellina. Tutti quelli che hanno avuto un pensiero per lui, un'attenzione, che sono venuti a casa a condividere una preghiera, un ricordo o una bischerata, sono stati un balsamo per le sue ferite. Grazie a tutti, lo avete fatto felice e lo avete fatto partire sereno. 

La parola Grazie, poi, si ricollega anche a un altro discorso che ha fatto Babbo proprio il giorno prima di morire. Sorretto e aperto dalla sua fede luminosa e contagiosa, fino all'ultimo secondo ha parlato della GRAZIA che gli ha fatto il Signore, a dargli una vita così gioiosa, piena di amore e di serenità. Ha detto che morire abbracciato fisicamente da mamma, me e Mati, abbracciato emotivamente da tutte le persone che lo amano e che sono con lui e pronto a farsi accogliere dall'abbraccio più grande, quello del Signore, questa è un GRAZIA che non può che venire da Dio. Babbo è stato consapevole di questa grazia e nella sua umiltà non ha smesso di ringraziare il cielo per questo, fino all'ultimo.

 

E infine, un grazie va a quel grande del nostro Babbo, il nostro amorone, da parte nostra. Ci siamo divertiti così tanto! Lo ringraziamo per la persona formidabile, brillante, esilarante e fedele a se stessa che è sempre stato. Ci ha educato al rispetto, all'amore per Dio e per tutti, ma anche a sapere apprezzare e godere le cose della vita. Il cibo, i libri, le piante, i viaggi, i paesaggi, le poesie, il mare, il vino. Noi siamo di parte ovviamente in questi elogi e nei ricordi, perché è il nostro Babbo e perché siamo annebbiate dal dolore in questo momento, ma siamo anche consapevoli che uno come lui, nella vita, noi non l'abbiamo mai conosciuto. Una persona vera, attiva, presente, concreta, allegra, Babbo ha emanato voglia di vivere da ogni gesto, in ogni attimo della sua vita.

 

Babbo ha saputo prendere per il verso giusto la malattia più schifosa che metterebbe in ginocchio chiunque (figuriamoci una persona agitata come lui) e ha saputo SUBLIMARE tutto questo dolore immenso e trasfigurarlo in amore e in bene. Questo per noi è l'esempio della sofferenza come la vive un cristiano. Dio, l'abbiamo capito insieme a Babbo, aveva in serbo questo per lui, ce l'ha messo qui per farci vedere come si vive, come si soffre e come si muore da cristiani.

 

Come diceva Babbo citando San Paolo: "Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione."

 

Grazie Babbo per l'amore, per le risate e per la vita!

 

Matilde e Francesca-Paola


1 commento:

  1. un ricordo indelebile nei nostri cuori! grazie per la tua testimonianza di vita critiana

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