mercoledì 5 ottobre 2022

LA GIORNATA DI FESTA DEL XV PELLEGRINAGGIO TOSCANO



LA GIORNATA DI FESTA DEL XV PELLEGRINAGGIO TOSCANO

Sabato primo di Ottobre, primo giorno del Mese dedicato al S. Rosario i Pellegrini Toscani legati alla Santa Tradizione si sono radunati in Piazza delle Carrozze; come quindici anni prima era con loro don Vilmar Pavesi che celebrò la Santa Messa della prima edizione; benedette dunque proprio da don Vilmar le corone dei Rosari, presenti il Canonico don Andrea De Pascale ICRSS e il rev. Don Giovanni Pinna, del clero della Diocesi labronica, in composta processione, recitando la preghiera mariana, il pio corteo si è inerpicato per la tradizionale “salita di Montenero” mentre la Polizia Municipale ed i Carabinieri di Montenero controllavano viabilità e tranquillo svolgimento della processione.

La vista sul Mar Tirreno le cui acque rilucenti rimandavano i bagliori di una giornata di sole finalmente libera dai primi grigiori autunnali e il lento andamento in salita, il bel clima nel contesto ordinato e teso all'elevazione dello spirito, hanno permesso ai Pellegrini di meditare e immergersi sin da subito nel grande anelito di devozione: dal Sacro Colle la Regina Tusciae veglia sui Monti, su poggi e colline, sulle pianure, sulla ubertosa ed industriosa valle dell’Arno, sulle Città scrigni di tesori, sulle vie del mare.

Guardando i volti di tanta gente, tanti Amici, questa volta mancavano dei sorrisi che ormai erano diventati abituali e rassicuranti in tutte le edizioni del Pellegrinaggio: mancava il Conte Giovanni Vannicelli Casoni, la sua cortese e affettuosa cordialità e la luce sincera del suo sguardo.

Mancava il dottor Alberto Rossi, un amico sincero che da buon cristiano e col valore di fiero soldato, non si è né tirato indietro né si risparmiato per difendere gli altri dalla insidiosa pandemia. Molti fra i pellegrini lo hanno portato nella riconoscenza del cuore.

Mancava Alessandro Giunti, il Presidente che ha retto a lungo il Coordinamento toscano con saggezza, dedizione, prudenza e schiettezza.

Quando lo incontrammo per la prima volta a Montenero quindici anni orsono, alla prima edizione del Pellegrinaggio Toscano, dopo pochi istanti capimmo che ci conoscevamo da sempre. Da fratelli nella Fede, seri ma non seriosi, irresistibilmente toscanamente goliardici sodali non appena ciò diventasse opportuno e possibile. La sua guida del Coordinamento, la sua amicizia è stato un singolare privilegio, un segno dell'Amore di Dio e la prova di come Nostro Signore sappia riporre -anche nelle pieghe del più immediato sentimento dell'Amicizia- dei doni di adamantina bellezza. Anche lui è stato sopraffatto da una malattia che lo ha letteralmente braccato, braccato ma non zittito né vinto. Ha dato esempio di cristiana offerta del proprio destino abbandonandosi alla Volontà del Padre testimoniando -fino in fondo- quanto profonda, vera e radicata fosse la sua Fede. Ha cercato, fino all'ultimo, l'abbraccio consolatorio e materno della Santa Vergine.

Tornando al resoconto della giornata all’arrivo sul sagrato, con triplice canto dell’Ave Maria nel semplice tono gregoriano, i Pellegrini sono entrati in Basilica accolti dai revv. Canonici don Joseph Luzuy, Piore Provinciale per l’Italia, don Federico Pozza Priore dell'Apostolato fiorentino, don Brieuc de la Brosse, Priore dell’Apostolato ICRSS di Livorno, don David Sampayo dell’Apostolato di Lucca, don Cristian Comini con le insegne dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro.

Poco dopo è iniziata la solenne celebrazione della Santa Messa celebrata da mons. Marco Agostini, cerimoniere pontificio con l’assistenza di S. Em.za Rev.ma il Cardinal George Pell, alla presenza di mons. Placido Salvatore Bevinetto, Canonico della Cattedrale di Livorno e cappellano del Sovrano Ordine melitense. Era rappresentato nei pressi del presbiterio l'Ordo Militiae Templi al cui Gran Maestro, dom Marcello Cristofani della Magione, si deve l'inizio di questa realtà della devozione toscana. In presbiterio oltre a mons. Agostini eran presenti, come diacono, il canonico de la Brosse e, come suddiacono, il canonico De Pascale. Il servizio liturgico era guidato dal cerimoniere il canonico Louis Poucin de Wouilt e reso possibile dai chierichetti dell’apostolato livornese dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote. Molto efficace e comunicativa l’omelia di mons. Agostini incentrata sul senso del pellegrinaggio, sulle “istruzioni” chiare di cui la Chiesa è munita per andare avanti con coerenza in ogni temperie: Il Vangelo e le altre Sacre Scritture, la Dottrina, la Tradizione, il Diritto Canonico: non è possibile sbagliare. Un richiamo anche alla venerata Immagine che troneggia sull’altar maggiore del Santuario: la Santa Vergine con il Divin Figliolo su un braccio e sull’altro un cardellino che rappresenta ciascuno di noi, sorretto qual figlio dalla Madre celeste, libero nel suo arbitiro ma vincolato alla zampetta da un laccio dolce come l’Amore divino che la Madonna effonde.

E’ stata eseguita la Messa a tre voci di W. Byrd e brani di Dufay, e Orlando di Lasso.

Gremiti come sempre la navata ed il transetto della Basilica, numerose sono state le confessioni e le Sante Comunioni; ai Pellegrini era concessa dal Santo Padre, l’indulgenza plenaria.

Terminata la bellissima e toccante liturgia, i pellegrini si sono spostati per il pranzo, libero al bel sole della giornata o presso un vicino ristorante; al termine il Cardinal Pell ha voluto rivolgere delle parole sul senso cristiano da attribuire alla sofferenza e sul significato del Pellegrinaggio. Ancora un bello spunto sul saper vivere assieme comunitariamente, in modo intergenerazionale, conviviale, cercando di godere assieme dei doni, anche i più semplici, che allietano la nostra esistenza per volere di Dio. Il momento ed il contesto, per quanto informale è risultato molto efficace grazie alla capacità dell’Ospite di comunicare alti concetti cristiani legandoli al racconto delle esperienze da lui vissute nel suo lungo ministero.

Termina così nella sincerità degli abbracci e dei sorrisi, nelle cordialità condivise tra tutti i partecipanti una edizione che completa il terzo lustro di un appuntamento tradizionale in tutti i sensi, spontaneo, sinceramente partecipato dai fedeli, sostenuto con slancio da santi Sacerdoti, che non ha mai voluto esser più di quello che realmente è: il tributo del popolo Toscano alla Santa Vergine, proclamata da Papa Pacelli Patrona celeste della Regione Toscana.

Regina Tusciae ora pro nobis!


Il Comitato Organizzatore 

Coordinamento Toscano Benedetto XVI





















Nessun commento:

Posta un commento